TABITA’
La casa dei talenti
TIPOLOGIA:
Recupero, Interni
LUOGO:
Acquaviva delle Fonti, BA
SUPERFICIE:
270 mq
STATO:
Realizzato
ANNO DI PROGETTO:
2019
ANNO DI REALIZZAZIONE:
2022
COMMITTENZA:
Diocesi di Altamura, Gravina, Acquaviva delle Fonti
Capitolo Cattedrale S.Eustachio – Acquaviva delle Fonti
TEAM DI PROGETTO:
biro+
IMPRESA ESECUTRICE
Novarte s.n.c
SPONSOR TECNICI
Geberit
Artemide
Mara srl
Vogue
Zehnder
FOTOGRAFIA:
Filippo Ferrarese
Il progetto di ristrutturazione dell’edificio unifamiliare su due piani, collocato nel centro storico di Acquaviva delle Fonti – Bari, di proprietà della Diocesi, consiste nella riconfigurazione del volume e della facciata esistente e nella riprogettazione degli spazi interni a servizio di un nuovo edificio che potesse ospitare diverse funzioni in ambito sociale.
Lo stato di fatto si presentava in stato di cattiva manutenzione, con problemi riguardanti umidità di risalita e cattivo isolamento termico, oltre che la presenza un gran numero di superfetazioni e barriere architettoniche.
L’EDIFICIO
Compositivamente l’edificio si caratterizza per la suddivisione cromatica e volumetrica tra piano terra e prospetto e per la riconfigurazione dell’elemento angolare curvilineo di raccordo tra i due fronti, che funge da tettoia d’ingresso all’accesso principale. Le scelte progettuali hanno mirato a ripulire completamente l’edificio da tutte le aggiunte superflue, migliorandone l’inserimento all’interno del tessuto storico e urbano, ponendosi anche in forte contrasto con esso.
GLI INTERNI
Il piano terra dell’immobile ospita una grande sala multifunzionale centrale caratterizzata da una pavimentazione in resina che risvolta per circa un metro sulle pareti verticali per creare un vero e proprio contenitore di tutte gli arredi e funzioni ospitate. Elemento identificativo di questo spazio è il grande pilastro centrale tronco-conico che ingloba quello strutturale esistente, diventando fulcro visivo dell’intera sala.
A servizio delle nuove funzioni ospitate sono stati realizzati tre arredi su misura in falegnameria: il mobile contenitore, la grande porta che insieme alla cappottiera e al portaombrelli in rovere incorniciano l’ingresso principale, la finestra con ante a battente che mette in comunicazione la cucina a sevizio della Caritas con i suoi utenti.
Il sistema di illuminazione invece è composta da una griglia a soffitto che offre luce diffusa e da dispositivi di illuminazione puntuale in ceramica, realizzati su misura dall’artigianato locale.
L’uso del colore è infine protagonista, oltre che nell’ambiente principale, in tutti gli ambienti accessori come ingressi, cucina, servizi e depositi grazie all’uso di piastrelle di rivestimento in ceramica smaltata.
LA COPERTURA E I COLLEGAMENTI VERTICALI
Il superamento delle barriere architettoniche è stato risolto con l’installazione di un ascensore posto all’interno della chiostrina esistente di collegamento tra piano terra, primo piano e terrazzo.
Ad esso fa da cappello un pergolato metallico sorretto per una parte da una struttura autonoma su pilastrini circolari e dall’altra appoggiato sul torrino scala esistente, anch’esso riportato ad una volumetria semplice e regolare.
Si tratta di una struttura composta da pilastri tubolari e travi IPE, il quale utilizzo ha permesso il minimo spessore di copertura e massima snellezza dei suoi elementi compositivi.
Grazie a questi interventi il terrazzo acquista nuova vita diventando spazio di condivisione per attività all’aperto.